Uno stralcio da: "Psicologia delle folle" di G. Le Bon
"Non appena un certo numero di esseri viventi sono riuniti - si tratti di una mandria di animali o di una folla d'uomini - ricercano d'istinto l'autorità di un capo, di un trascinatore. ... La sua volontà costituisce il nucleo attorno al quale si formano e si identificano le opinioni. ... Nella maggior parte dei casi il capo è stato dapprima soltanto un gregario, ipnotizzato dall'idea di cui in seguito è diventato l'apostolo.
Questa idea l'ha invaso in modo tale che nulla più esiste al di fuori di essa; di modo che ogni opinione contraria sembra errore o superstizione. ... Il più delle volte i capi non sono uomini di pensiero ma di azione. Sono poco chiaroveggenti, perché altrimenti la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Vengono reclutati soprattutto tra quei nevrotici esagitati, semi-alienati che vivono al limite della follia. ...
Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli di più. Interesse personale, famiglia, tutto è sacrificato. Perfino l'istinto di conservazione è distrutto ... L'intensità della fede conferisce grande forza di suggestione alle loro parole. La moltitudine dà sempre ascolto all'uomo dotato di forte volontà ... Creare la fede - si tratti di una fede religiosa, politica o sociale, di fede in un'opera, in una persona, in una idea - ecco soprattutto il compito dei grandi capi".
0 commenti:
Posta un commento